Associazione "La Mano Sulla Roccia"

4° INCONTRO DEL 18-12-2019 al “Giardino del Poeta” (con trascrizione)

4° INCONTRO DEL 18-12-2019 al “Giardino del Poeta” (con trascrizione)

 

 

Dovremmo cercare di capire come rivolgerci gli auguri di Natale, perché lo stordimento in occasione di questa festa è talmente eclatante da non lasciare in alcun modo la possibilità di entrare nel nucleo portante della sua novità.

Questa sera dovremmo fare un tentativo per cogliere l'essenziale del Natale non riferendolo ad una Persona che è nata più o meno 2000 anni fa. Dico "più o meno" perché non conosciamo la data. Quella attuale ci è stata data tre secoli dopo da Dionigi Areopagita ed è stata collocata in un periodo in cui certamente... non è avvenuta. Anche il fatto che Gesù sia morto a 33 anni non è possibile, ed allora dobbiamo cercare di cogliere l'essenziale del messaggio contenuto in una Persona di cui oggi non si dubita più per quanto riguarda la storicità, considerato che ha avuto relazione con altri personaggi storici, con Ponzio Pilato, per esempio, a cui Gesù ha detto delle cose che hanno toccato il midollo delle ossa dell'umanità.

Il 21 dicembre c'è il solstizio d'inverno. Dal 22 le giornate cominciano ad allungarsi e il sole a risalire. Il "sol novus", il "sole nuovo" viene sostituito da Gesù "sole di giustizia" come veniva preannunciato nell'Antico Testamento.

La nascita di Gesù viene dunque messa in relazione con la luce perché nascere è venire alla luce. Anche noi siamo venuti alla luce con un interrogativo incorporato: "Come?". Questa è la domanda che ci accompagna e che negli ultimissimi tempi è oggetto di ricerca delle scienze.

Infatti, gli scienziati oggi stanno cercando di cogliere come le prime forme di vita si siano messe in relazione con la luce. Il cianobatterio è una forma di fotosintesi.

Gesù, con un po' di buona volontà, può essere considerato la fotosintesi dell'umanità. Come?

Noi contemporanei siamo il parto dell'umanità che fuoriesce dalla vagina dell'evoluzione, parto non ancora completato. La natura, in quanto tale, sta partorendo ancora. Quindi, noi siamo l'attraversamento della vagina della storia che è arrivata a questo momento di espressione che però non è l'ultimo del processo. Questo richiede una buona dose di riflessione per metabolizzare come noi ci dobbiamo considerare nel cunicolo evolutivo che parte da oltre 13 miliardi di anni.

Tre miliardi di anni fa è iniziata la fotosintesi in cui forse non ci siamo mai addentrati. La fotosintesi è H2O + C2O + energia solare che produce carboidrati CH2 + O2 cioè libera l'ossigeno che è stato la coltre che ha avvolto la terra ed ha consentito la nascita degli organismi complessi che vanno dal sistema monocellulare a quello pluricellulare complesso. Noi siamo di una complessità senza precedenti in quanto ultima parte del parto attuale perché in noi è sintetizzato un processo evolutivo talmente lungo da perderne le tracce. Ecco perché la nostra esistenza si radica nell'atto di fede sia dal punto di vista ontogenetico che da quello filogenetico. In effetti, sia il singolo che l'umanità intera non sanno come sono nati. Noi siamo avvolti nel mistero dell'esistere.

E' un mistero come i carboidrati un bel giorno siano diventati l'accumulo energetico della luce del sole. L'energia solare, cioè, è stata capace di sollecitare gli elettroni che fuoriescono dalle molecole, vengono catturati dalle proteine come la clorofilla che fa una sorta di filiera come una catena umana che prende gli elettroni e li trascina dentro l'involucro molecolare che diventa una carica energetica, energia che parte dal sole e diventa realtà biologica. Il sole, in effetti, diventa l'origine della vita biologica che si complessa sempre di più. L'ATP che è adenosina trifosfato, è quella che cattura gli elettroni, li canalizza e li accumula nei carboidrati che, a loro volta, diventano origine di vita progressivamente fino ad arrivare alle forme in cui si trova l'uomo attuale (l'Homo lunaticus perché è quello che si predispone per i voli spaziali). Fin dove arriveremo non è dato sapere al momento.

In Gv. 1,9 c'è un'espressione che purtroppo non riusciamo a capire perché leggiamo sempre con la preclusione della cultura all'interno della quale siamo imprigionati. Si può fare un legamento con Gesù che si presenta come la luce del mondo. Noi a Natale accendiamo tutte le luci, ma non sappiamo più perché lo facciamo, così come ci siamo scordati che Gesù è il "sole di giustizia". Quindi, continuiamo a fare le cose meccanicamente, svuotate di un senso di riferimento semantico. Venendo a mancare il riferimento, viene annullato il senso. Quando una persona agisce e non sa più qual è la finalità del suo agire, l'azione, anche se apparentemente è buona, è vuota. Se una persona fa l'elemosina senza sapere perché, compie un atto alienante che la depriva della sua specificità personale. Se, invece, compie un'azione, anche insignificante, come ad esempio, quella di friggere un uovo, può avere la sensibilità di toccare il guscio che viene costituito perché la gallina mangia delle pietruzze e, quindi, compone il carbonato di calcio che sagoma l'uovo formandone il guscio. La gallina non sa che cosa sia il carbonato di calcio, però fa l'uovo che noi... non sappiamo fare.

In Gv 1,9 leggiamo: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo". Che significa "ogni uomo"? Vuol dire tutti e ciascuno, cioè ad uno ad uno noi siamo illuminati da una luce che parte da parecchi miliardi di anni fa e si sfonda nella realtà del senza tempo perché col Big bang noi entriamo nel tempo. Ma prima? C'è la Causa che ha generato il Big bang. Quando Georges Lemaitre, gesuita belga, ideatore della teoria del Big bang tirò fuori anche quella della velocità espansiva dell'universo per cui le stelle più luminose sono quelle che stanno più lontano e che viaggiano con una velocità maggiore, Einstein trovò perfetti i calcoli che Lemaitre aveva fatto, mentre definì "abominevole" la sua fisica. Poi si dovette ricredere perché lui che aveva una visione statica dell'universo, successivamente ne accettò la dinamicità.

Anassagora (496-428 a.C.) fu condannato a morte ad Atene per empietà perché si era permesso di dire che il sole è una massa incandescente negando che il sole fosse Dio. Così è cominciata la persecuzione contro la verità scientifica. Noi stiamo nella stessa condizione perché se uno oggi vuole dire le cose come stanno, ha difficoltà perché esiste un modello di censura all'interno della scientificità. Se oggi, per esempio, uno scienziato tirasse fuori un metodo per generare energia solare a costo zero, farebbe fallire il sistema generale che è fondato sullo sfruttamento reciproco. Questo è assurdo!

Vedete la lotta che sta facendo Papa Francesco per cercare di far capire che la realtà non è quella detta finora. Si ha paura di dire le cose come stanno. Già il cardinale Martini disse che la Chiesa è arretrata di 200 anni...

"Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo"... Dovete cercare di capire che ciascuno di noi ha la responsabilità di vedere come deve partorirsi dal momento che è stato partorito da questo percorso così lungo. Come sviluppi questa vitalità che è partita dalla fotosintesi ed è giunta fino a te? Sei veramente uno che dà l'incremento a questo processo evolutivo o ti appesantisci e aspetti che il mondo cambi perché si verifichino delle situazioni diverse per migliorare la tua esistenza?

Prova a pensare al sole che con la sua energia ha cominciato miliardi di anni fa il processo di fotosintesi che è giunto fino a te... Hai capito come devi utilizzare l'energia solare per rivitalizzare i tuoi... polmoni? Dico i polmoni perché questi catturano l'ossigeno prodotto dalle piante attraverso la fotosintesi che è fatta con l'energia solare. Tu, se non rispetti i tuoi polmoni, mandi a monte tutto questo sistema, cioè vanifichi il parto lento che si è verificato e che è giunto fino a te.

Questa non vuole essere una colpevolizzazione, ma una spinta produttiva al valore che è contenuto nel tuo DNA per cui tu puoi esprimerti nella tua novità.

Una biologa contemporanea che ha fatto delle ricerche particolari, ha detto che una delle cause della morte dell'universo in un periodo di un miliardo di anni, era dovuta all'ossigeno che quando è puro, rovina la possibilità della vita. L'ossigeno deve essere temperato nel miscuglio atmosferico dove è presente con una percentuale del 21%. Noi respiriamo se l'ossigeno è presente nell'atmosfera al di sopra del 16%. Se va al di sotto di questa percentuale, siamo in un'area asfittica: non possiamo respirare.

Ora faccio un piccolo salto: voi sapete che esiste l'iridologia che è una scienza che recupera l'aspetto genetico della persona dalla formazione dell'iride che è un muscolo che si dilata e si restringe. Funge da fotometro, però è cangiante di colore a seconda dell'incidenza della luce. L'iride è unica. Ognuno di noi ha la sua iride diversa da tutte quelle degli altri (come le impronte digitali). Se c'è una dicromia, l'iride ha colori diversi negli occhi della medesima persona, ma dal punto di vista genetico è la stessa. Questa ricchezza dell'unicità dell'iride ti fa capire la tua preziosità, ti fa capire che sei insostituibile nel produrre la tua nascita, il tuo Natale. Se tu non nasci nella tua specificità, sei un abbrutito massificato che ha rinunciato al suo parto e, quindi, alla luce, alla fotosintesi e a tutto ciò che precedentemente è stato vissuto della storia dell'essere.

Dobbiamo ringraziare chi ha fatto tutte queste cose in tanto tempo e non sappiamo quanto tempo ci vorrà ancora per migliorarle. Non spetta a noi saperlo...

Vi rendete conto, allora, che dovremmo fare una danza di allegria sapendo che ciascuno di noi ha una ricchezza che può essere messa a disposizione dell'umanità. Se questo avviene, è tutta l'umanità che si arricchisce e, una volta avvenuto questo, l'umanità rimanda la sua ricchezza... arricchita! Si verifica un circolo virtuoso talmente incrementante da non avere nulla a che vedere con la distruttività diffusa particolarmente negli ultimi tempi dopo le vicende politiche nazionali e internazionali. Com'è possibile che un popolo discretamente evoluto come quello italiano si lasci spappolare nella frammentazione della chiusura nel trinceramento individuale? L'individualità è indivisa in sé e divisa da qualunque altro. La persona, invece, in quanto tale, è una sonorizzazione che raggiunge gli altri. La caratteristica principale della persona è infatti la divulgazione della propria specificità. La persona è un... altoparlante, non può essere affossata soprattutto quando la collaborazione all'affossamento parte da se stessi, quando ci si lascia mettere il bavaglio. In questo modo ci rendiamo complici per non celebrare il nostro Natale, cioè siamo degli aborti.

Che cosa abbiamo dentro? Le budella! Ma queste sono di una preziosità complessa. 7 km. di villi e microvilli sono capaci di selezionare il nutrimento necessario per l'organismo. Sono la parte essenziale della nostra vita perché con l'assimilazione, gli alimenti che hanno origine dal sole, vengono tradotti in energia vitale, per cui noi possiamo parlare, ascoltare, muoverci... Tutto dipende dai villi intestinali!

Vedete allora come è importante considerare questa... cucitura per celebrare il Natale!

Il Natale è una nascita così complessa, così immediata che tocchiamo con mano senza rendercene conto e lo facciamo invece consistere nel fare l'albero, ma a noi interessa cogliere l'aspetto dinamico del parto dell'umanità. Spesso capita che le persone entrano in una sorta di depressione quando constatano di non capire più niente di quello che accade (cosa già considerata addirittura in un documento egizio risalente al 2000 a.C.). Durante la glaciazione durata un miliardo di anni, c'è stata una specie di sosta per la terra, come ho già accennato prima, che poi ha ripreso il suo ritmo. Quindi, che la temperatura sia cambiata di qualche grado negli ultimi decenni è cosa da poco. La terra ha delle capacità di riorganizzarsi che noi non riusciamo ad immaginare!

"Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo"... Significa che ogni uomo ha in sé la capacità di essere suo portatore se riesce ad interiorizzare questo contenuto concettuale.

E' come se Gesù dicesse: "Tu sei la mia luce. Tu sei me che continua progressivamente a partorire attraverso i miliardi di anni. Tu sei portatore di un contenuto partito da lontano che va verso il mistero del Totale. Tu hai dentro di te la ricchezza dell'umanità intera".

Oggi soltanto, l'eugenetica ha scoperto che da una sola cellula del DNA di una persona si possono ricostruire tutte le persone possibili incrociando i geni. Ognuno di noi, quindi, è portatore di una ricchezza senza fine.

Questa è solo la premessa per giungere poi a diventare figli di Dio.

  "A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio." (Gv 1,12), cioè diventare l'origine della luce. Quindi, c'è un legame di congiungimento dell'origine con il fine che dà senso all'esistenza. Se non c'è la finalità, la nostra vita è frammentaria, è un agire senza sapere perché. Soprattutto oggi, dopo l'avvento dell'industrializzazione e la soppressione dell'artigianato, dell'arte, dell'espressione personale nella poesia, nella letteratura, tutte queste cose sono andate in occultamento, sono nascoste all'originalità dell'uomo che si sente di essere come una puleggia, come un ingranaggio nella catena di montaggio per cui esegue senza sapere più perché lo fa.

Questo processo di manipolazione oggi è accelerato. Già i ragazzi della scuola media non hanno più la capacità di accorgersi del perché fanno delle cose se non hanno una persona adulta accanto che cerca di farglielo capire, perché non hanno più il tempo per pensare. Da un'indagine demoscopica risulta che i ragazzi della scuola superiore passano 7-8 ore al giorno davanti al computer. Aggiungendo a queste ore il tempo di mangiare, dormire, ecc., non resta quello della "ruminatio", cioè del ripensare su un'affermazione e farla propria con opportune correzioni, quindi, prendendo in considerazione il proprio cuore per correggerlo, per metterlo nella direzione giusta. Il cuore è retto quando lo si mette sulla rettitudine della finalizzazione e, quindi, si ha la possibilità di accorgersi se si va in uno stadio di depistaggio, cioè se non si ha più di mira il fine da perseguire. Quando la persona si trova ad essere deragliata, è alienata, è fuori di sé, cioè è pazza, ma non nell'accezione comune del termine, perché il "pazzo" in un mondo che è pazzo, è proprio quello che si salva (cfr "Elogio della follia").

Anche Gesù Cristo fu definito "pazzo". "I suoi andarono a prenderlo perché dicevano: è fuori di sé" (Mc 3,21), in quanto l'establishment dell'epoca considerava Gesù come uno che non aveva capito niente. Invece, era l'unico che capiva. Lui sapeva molto bene che essendo luce per ogni uomo, dava a ciascuno l'opportunità di prendere in mano la gestione della propria esistenza per non sottoscrivere la vendita prostitutiva. Quando l'uomo si prostituisce? Quando fa una cosa che non vuole fare! Provate a vedere quante persone vogliono fare il lavoro che fanno... Sono rare quelle che lo scelgono, l'artista, per esempio, quando non viene costretto per fame a fare quello che il mercato chiede. Se, invece, è creativo ed esprime la sua identità personale, allora è libero.

Si può arrivare a considerarsi liberi anche se si è costretti a fare un lavoro non scelto? In questo caso scatta il compromesso operativo, cioè: io faccio questo lavoro, ma nella mia identità concettuale mi riservo di considerare che non è di mia scelta e che, appena posso, lo dico. La soluzione spetta poi a ciascuno nella situazione in cui si trova.

Che cosa può dire per scindere la propria responsabilità, uno che produce, per esempio, 150.000 morti in un quarto d'ora e tanti altri successivamente, schiacciando semplicemente un pulsante che scarica una bomba atomica, senza pensarci sopra? Dirà che ha fatto il suo dovere!

Allora vedete che la rovina dell'umanità è la massificazione, è la persona che nel contesto di ubbidienza si priva della sua originalità e, quindi, non si partorisce e vanifica tutta la storia pregressa.

Il versetto di Giovanni apre un orizzonte senza fine sul piano della prassi quotidiana. Prima di ogni cosa, io devo conoscere qual è la mia struttura naturale. Tutte le sovrastrutture moralistiche, religiose, sociali, culturali non hanno niente a che vedere con la Bibbia scritta nella mia natura.

Quando una donna si sposa e viene scaricata come un pacco postale dal padre al marito, si sottolinea il fatto che la donna non ha il diritto di essere persona perché deve passare dalla tutela paterna a quella maritale al punto tale che della donna non sposata si dice che è "nubile", cioè "da sposare", mentre dell'uomo si dice che è "celibe", cioè "libero". Perché questo? Perché la donna non ha il diritto di essere. Nel diritto romano, la donna quando partoriva doveva consegnare il figlio al pater familias che poteva accettarlo e renderlo "civis romanus" (cittadino romano) oppure considerarlo una "res", una cosa che poteva essere venduta e comprata. Ne è passato di tempo, ma le teste restano le stesse! Perché il sacerdozio non è concesso alle donne? Per la stessa mentalità! E' un motivo culturale, ma non naturale. Nel Medio Evo si discuteva circa l'appartenenza o meno delle donne al genere umano!

Ma tornando al discorso della fotosintesi, la teologia è riuscita a spiegare come sia avvenuta? La teologia oggi non entra nel merito della modalità, ma fino a poco tempo fa lo faceva. Copernico era un sacerdote e quando nel 1543 pubblicò "La rivoluzione dei corpi celesti", nello stesso anno morì. Anche Giordano Bruno morì (sul rogo). Galilei non morì perché consigliato dalla Commissione scientifica, abiurò. Fece, in effetti, un compromesso operativo: abiurò, ma continuò a dire le stesse cose in forma privata. Uscito dal tribunale, batté il piede per terra dicendo: "Eppur si muove!" (la terra). Niente da eccepire: quella frase poteva essere riferita al piede che si era mosso...

Cercate di capire bene il concetto che vi ho trasmesso: noi siamo un parto permanente. Tutto ciò che esiste geme nelle doglie del parto. Quando la persona si incontra con "la luce che illumina ogni uomo", si rende conto che può avere la consapevolezza di quello che è e, nell'atto riflesso, può appropriarsi della preziosità che è.

Noi siamo delle preziosità. Abbiamo l'iride, ma raramente ci mettiamo davanti allo specchio per vedere che è un fotometro, per vedere come cambia colore, come viene pulito attraverso il movimento palpebrale, come la pelle, giunta agli occhi, si trasparentizza per dare l'opportunità alla camera oscura di fotografare e filmare, come il cristallino si adatta alla distanza dal fuoco, come noi possiamo memorizzare ed evocare immagini a distanza di anni... Tutta questa realtà è un po' d'acqua che è servita per la fotosintesi.

L'acqua è la vita e costituisce i maschi per il 65% e le femmine per il 60% perché hanno un maggiore tessuto adiposo. L'acqua è un mistero perché raggiunge la massima densità, quindi il massimo peso specifico a 4°. Quando la temperatura scende, l'acqua diventa ghiaccio che galleggia, quando sale, l'acqua evapora. Questo ha consentito la vita. Dove non c'è acqua, non c'è vita perché la fotosintesi richiede acqua. La luce solare quando incontra l'acqua, produce l'energia biologica di cui noi siamo ricchi.

Allora per Natale, l'augurio più bello è quello di riuscire a chiedersi: "Ma vuoi vedere che anch'io riesco a celebrare il Natale? E come? Svegliandomi dal torpore e rendendomi conto che sono destinatario di una grande ricchezza mentre penso che il Natale sia il panettone, l'albero... Ma sono io che devo nascere come aspetto epigonale di un'umanità che si evolve e che io posso bloccare attraverso le mie inibizioni o posso facilitarne ed incrementarne il percorso con le mie sollecitazioni, così come i raggi del sole bombardano gli elettroni e questi, a catena, entrano nelle proteine e creano il potenziale energetico per cui avviene uno scambio osmotico: l'energia da fuori passa dentro. Noi non ci pensiamo...

Il Natale è avere quest'apertura di speranza per il mondo che cambia sotto i nostri occhi. Noi possiamo godere per quello che già abbiamo e cercare di non arrecare danni. Più ne godiamo, meglio è. Più stiamo bene, più miglioriamo l'umanità in noi e negli altri perché se siamo tristi e angosciati, affliggiamo il prossimo.

Gli scontri che avvengono in coincidenza con le cosiddette "feste di Natale" sono tanti. Invece, le feste dovrebbero far sentire liberi e aperti al futuro.

Io dico: "Prenditi cura di te per non curarti delle malattie". Se stai bene con te stesso, non hai bisogno del medico, dello psicologo o del mago.

Il Natale è un fatto simbiotico così come la sintesi clorofilliana è un fatto osmotico, una forma di... matrimonio sul piano ontologico. D'altra parte, il Natale è la condizione essenziale per poter stabilire una comunicazione profonda.

 

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