Associazione "La Mano Sulla Roccia"

2° INCONTRO DEL 23-10-2019 al “Giardino del Poeta” - Trascrizione

2° INCONTRO DEL 23-10-2019 al “Giardino del Poeta”  - Trascrizione

Le cose che normalmente non diciamo, sono quelle somministrateci dal libro straordinario della natura, la physis, che è la genesi permanente della realtà che sta sotto i nostri occhi e non solo. Sta anche all'interno dell'occhio dell'anima, dello spirito che sta dentro di noi.

Questa realtà finisce con l'essere ignorata. L'ignoranza è antitetica alla natura che è nascitura, è genesi. La radice della parola "genesi" è "gn", mentre quella del termine "ignoranza" è "ign", cioè "non generata". Il che significa che l'ignoranza ha un effetto di nagativizzazione della nostra realtà e, quindi, è il male più grave che l'uomo può arrecare a se stesso. Questa ignoranza non si riferisce alla non conoscenza di un dato libro, per esempio, ma è intesa come il non porre sé in un atteggiamento di lettura del libro che ci è prodotto da miliardi di anni. Sappiamo, infatti, che il libro nella natura è stato inscritto progressivamente fino ad arrivare ad entrare nella composizione del nostro stesso spirito.

Ma è difficile aprire una tematica di questo genere in un contesto socio ambientale in cui si vuole generare l'ignoranza e, quindi, uccidere ciò che è vivo. Il modello societario in cui viviamo si presenta come elemento portante di salvezza, ma poi finisce per essere una realtà che affossa la possibilità della salvezza perché se la salvezza è apertura, speranza, generazione del sé, nel momento in cui la realtà viene occultata con sistemi più o meno ingannevoli, se la persona non lo scopre, si trova ad aver costruito la propria rovina.

Sono andato a ripescare l'attinenza tra il cartomante (quello che legge le carte), il chiromante (quello che legge la mano) e... la mantide religiosa perché la sua radice è "mantis" (che legge il futuro) ed ha la caratteristica di ruotare la testa a 180° pur rimanendo ferma.

Io non ho mai fatto l'entomologo, ma sono un animal curiosus, cioè mi domando il perché delle cose e cerco di dare una risposta che non sia... un tappo alla domanda. Ogni domanda richiede, a sua volta, una duplice domanda. Parto, cioè, da una domanda ed a questa non do una risposta che la tappi, ma attivo altre due domande e poi quattro e così via.

L'uomo è un animale curioso che deve necessariamente aprirsi alla novità della vita che è movimento e questo porta ad andare dove prima non si era, a transitare oltre. Questa è la trasgressione, però il termine "trasgressione" viene somministrato con negatività come se fosse il pericolo n. 1 per la convivenza civile. Invece, se la trasgressione parte dal di dentro e manifesta la possibilità comunicativa, non mortifera, ma realizzativa della persona, è positiva.

Che cosa fa la mantide? Apparentemente sembra vorace ed aggressiva, una realtà che porta la morte. Ma in effetti, quando viene fecondata, attiva un meccanismo nel maschio per cui questi si accoppia in un modo velocissimo mentre... viene mangiato!

Questo non lo sapevate! Il divorare il maschio, cioè, produce in questi, un meccanismo automatico, un fremito che dà il massimo dell'accoppiamento. La femmina, in questa situazione, ha l'opportunità di unire al piacere, la conservazione della specie e la... nutrizione proteica.

Vi dico queste cose per stimolare la curiosità. E' dalla curiosità che una persona può partire ed accorgersi di avere dentro delle risorse. Una persona non si deve mai fermare. Se lo fa, è... fregata! Invece, bisogna avere la capacità di vedere come, ruotando la testa a 180°, la mantide può guardarsi intorno. Questa è una sua caratteristica. A me interessa la radice della parola "mantis" che significa "indovinare", "proiettarsi nel futuro", "avere la speranza" (la radice "sp" è la stessa di "auspici", "ispezione", "prospettiva"), ed è tutta una dimensione di apertura verso il nuovo che significa vita, trasgressione, significa scuotersi dall'immobilismo, accendere la luce.

A proposito di luce, sapete bene che se si tocca una lampadina accesa ci si scotta. Vuol dire che la lampadina ha una dispersione di calore elevata perché l'energia si trasforma solo per il 10% in luminosità. Il restante 90% è assorbita in calore.

Sfogliando il libro della natura, vediamo che le lucciole hanno una dispersione di calore solo del 2%. Dovrebbero rimanere bruciate, ma non è così perché la loro è una luminosità biologica col 98% di calore con una frequenza di 5.000-6.000 angstrom. Per avere un'idea: il centimetro diviso per 1.000 ci dà il micron e questo diviso per 10.000 dà l'angstrom. La frequenza della luce delle lucciole, come ho detto, è di 5.000-6.000 angstrom, una frequenza che a noi appare luminosissima, ma che non spreca energia. Se avessimo la capacità di utilizzare il sistema delle lucciole per recuperare l'energia del mondo, altro che ecologia!

Le lucciole hanno nella pancia la luciferina biologica. Il brillio proviene dai maschi, però sono le femmine che lo attivano perché si posano sui fili d'erba ed emettono a loro volta una luminosità che noi non percepiamo, ma i loro maschi sì e si mettono in attività. Vedete che armonia! Noi non ci rendiamo conto che abbiamo delle... enciclopedie nella natura che non riusciamo a mettere in relazione con Gesù Cristo che non si è andato mai ad incassare in un sistema di tipo statico. Lui è stato una sorpresa permanente fino ad avere la possibilità di morire e risorgere. La modalità non la percepiamo, però, a livello simbolico, il racconto della Sua resurrezione ci fa vedere che le bende e i legacci stavano a terra, buttati via, mentre il sudario con l'identificazione ben precisa della Sua persona stava piegato in disparte, come a voler dire che era quello importante e non i legacci.

Se facciamo i collegamenti, noi oggi ci troviamo ad avere una legge che non ha più alcun riferimento alla natura. Solone, grande legislatore, riuscì a collegare la dimensione della legge con quella della natura.

Se la legge è un'emanazione della natura, ben venga! Ma se la legge perde il riferimento alla natura, è una prigionia. Allora vi rendete conto che l'uomo di oggi sta riducendo progressivamente gli spazi di libertà, di naturalità e, quindi, di possibilità trasgressiva.  

Persino gli spazi aperti vengono chiusi alla vista per cui non si ha la possibilità di guardare il panorama a destra e a sinistra. Si dice che è per motivi di sicurezza, ma questo comporta un modello societario talmente impediente per cui non è più possibile rimanere nell'ambito dell'antropologia che è una necessità.

Anticamente la legge proveniva dalla religione che ne dava gli inbut. Ma una legge di questo tipo era accettabile come provenienza divina solo se leggibile in chiave religiosa, umana filosofica e razionale, altrimenti non poteva essere presa in considerazione.

Una volta con il papa-cesarismo era il Papa che dava la legittimazione all'imperatore. Questo supporto deve essere eliminato perché la legge non deve derivare dalle prepotenze o dalle maggioranze, ma da una giustificazione naturale. Se non c'è questo, la legge perde la sua forza.

Attualmente, sul piano giuridico, il costituzionalista Zagrebelsky dice che la legge prende forza dalla decisione umana e non più dalla relazione con la physis. Allora, per esempio, se un domani si approvasse di applicare l'eutanasia a... 48 anni, questa legge sarebbe valida perché è stata decisa e l'aggancio con la natura è invece scomparso. Cioè, si fanno le leggi senza più prendere in considerazione la condizione causa - effetto come una volta e si vuole che le persone vi si adeguino.

Prima si diceva: "E' legge di Dio!". Se andate a Pietrabbondante (IS), trovate che il teatro antico (che era il parlamento di allora) e il tempio sono coassiali perché la parola della divinità veniva attuata nella politica e nel teatro veniva messa in essere.

Ma anche se non si considera più la legge come derivante da Dio, come può l'uomo risolvere il rapporto di tensione che comunque deriva dal subire una legge fatta dagli uomini, ma che non va secondo natura?

Allora chiediamoci: la legge che sta dentro di noi è la nostra legge o è quella inculcataci e che dopo qualche tempo abbiamo fatta nostra? Scaturisce dalla nostra naturalità o ci è stata imposta fino a farcela sentire nostra e così non abbiamo più messo in crisi la legge, ma abbiamo messo in crisi noi stessi? Abbiamo fatto tutta una fatica per adeguarci ad una legge che non è corrispondente alla nostra natura!

Quando Gesù Cristo ci dice che il nostro essere, la nostra manifestazione, il nostro linguaggio deve essere "sì, sì - no, no" vuole intendere: "Verificate se dentro di voi ci sta la mia impressione. Se c'è, rispondete con estrema naturalezza. Una volta che avete colto questo aspetto, non dipenderete più da quello che dicono gli altri, ma avrete raggiunto il livello di autonomizzazione".

Mi viene in mente il sistema delle coccinelle che sono velenose. Le coccinelle sono molto voraci. Dopo aver fatto le larve, vanno alla ricerca degli afidi per nutrirsi e sono capaci di mangiarne ciascuna anche 100 al giorno. Infatti, vengono utilizzate nell'agricoltura biologica.

Le coccinelle si accoppiano anche all'interno del gruppo. Tutti noi abbiamo una quantità di geni negativi sopiti, bloccati. Se l'organismo viene provocato, si slatentizzano. Per esempio, non ci si può accoppiare con consanguinei perché questo può produrre la slatentizzazione dei geni negativi. Le coccinelle hanno la capacità di moltiplicarsi in quantità straordinaria perché si accoppiano anche all'interno del gruppo familiare.

Quando poi si trovano in uno stato di necessità, non avendo niente da mangiare, le coccinelle si nutrono anche dei propri figli.    

Così l'umanità quando non è capace di leggere in modo progressivo la sua storia, può finire per ritorcersi su di sé e... mangiarsi. La situazione che stiamo attraversando oggi è aperta a molte possibilità. Ecco perché subentra la necessità in ogni persona di verificare se dà un apporto che sia funzionale al miglioramento dell'umanità o al suo peggioramento.

L'essere umano è munito di libertà per cui se si lascia fagocitare da un modello di manipolazione attraverso il condizionamento, l'alienazione e la strumentalizzazione, non si rende più conto che, purtroppo, ha perso buona parte della sua caratteristica umana. Allora l'uomo prima di finire in questo stato, potrebbe avere un momento di riflessione per trarsi fuori personalmente e per aiutare l'altro a fare lo stesso. E questo è lo scopo per cui siamo qui riuniti, altrimenti non avrebbe senso.

L'umanizzazione è la cosa più importante per la persona. Tolta questa, non resta niente.

Allora, la persona ha come scopo primario quello di raggiungere la beatitudine che è la persistenza della gioia, che è l'impossessamento personale della felicità, che è la traduzione in attitudini delle proprie capacità, delle proprie potenzialità.

Questo è un compito che spetta ad ogni persona. Se non  si impossessa di questo programma che è elementare e che sta stampato nelle sue corde, l'uomo è responsabile della sua situazione di morte.

Allora "la verità vi farà liberi"  (Gv 8,32) si riferisce alla verità non in quanto detta, ma in quanto è. La verità è sempre conformità. Ci può essere conformità tra il pensiero e la parola, tra la parola e la realtà, tra la realtà e la sua definizione. La verità di cui parla il Vangelo è quella ontologica, dell'essere.

Questo vuol dire che non puoi non renderti conto, per esempio, che i tuoi occhi sono fatti per vedere... E quando ti accorgi che il sole la sera è rosso e la mattina è violetto pur essendo nella stessa atmosfera, ti devi chiedere perché. Così come non è possibile non chiedersi perché si ha bisogno di bere. Perché? Per eliminare tutte le emazie morte. Il sangue è vivo. Se il cuore batte per mettere in circuito un sangue morto, fa una fatica senza senso. Il sangue è portatore di ossigeno se le emazie sono vive.

Stiamo cercando di collegare il fatto meccanico, tecnico con quello romantico, poetico, sentimentale, cioè con la vita. Io posso aver accettato una realtà nuda e cruda, in modo gelido e neanche razionale perché la razionalità non esclude l'emozionalità in quanto prende l'interezza dell'umanità, altrimenti non sarebbe razionalità, ma schizofrenia perché scinderebbe la realtà. Io non posso pensare che la realtà che mi sta dinanzi non può essere vista con occhio solamente di naturalista e non di letterato, e non di filosofo, e non di amante... Tutto ciò che avviene sotto i nostri occhi ha una pregnanza di stimoli che possono produrre nel soggetto delle risposte così complesse da prendere la totalità dell'uomo.

Mi viene in mente una bambina che spiegava ai medici convenuti in campagna per un corso di aggiornamento, come avveniva il parto di una pecora (che i medici avevano studiato solo sui libri). La bambina anticipava le varie fasi spiegando che appena la testa dell'agnellino avrebbe toccato il suolo, la pecora avrebbe dato un forte colpo per farlo cadere e poi lo avrebbe leccato fino a pulirlo completamente e, dopo un po', l'agnellino si sarebbe alzato.

Questa è una cosa che non può non commuovere. Se noi non abbiamo la chiave e il registro per leggere la realtà, perdiamo di vista e di valore il senso della nostra esistenza e, purtroppo, ci aggrappiamo a modelli culturali che sono caratterizzati da una serie interminabile di deformazioni manipolatrici (non esclusa la religiosità).

Papa Francesco sta facendo i... giochi di prestigio per cercare di far arrivare al popolo queste cose, ma se il popolo non esce dal sistema di immobilismo, morto lui, arriva un altro papa che ripristinerà tutto come prima. Papa Francesco ha nominato vescovo recentemente un gesuita e il giorno dopo lo ha fatto cardinale e lo ha posto, a titolo personale, come arcivescovo di Benevento che è sede papale. Questo è un linguaggio per far capire che si dimetterà e che quello sarà il suo successore. Il passaggio rapido significa che qualsiasi movimento al vertice che non abbia il supporto della base, non cambia niente perché si esaurisce all'interno di una dialettica a... dialogo zero. Infatti, se tutti dicono la stessa cosa, il dialogo non c'è. Una delle caratteristiche principali del dialogo è la differenziazione di ottica.

Allora, quando si prende la parola, anche in assemblea, si deve avere elaborato e maturato dentro, quello che si propone. Gli interventi devono servire per crescere e far crescere. Questo vale pure nella scuola dove un professore deve cercare di capire a quale livello sta la classe e che cosa vuole sentirsi dire, perché oggi, se i ragazzi stanno anche fino a 10 ore al giorno davanti al computer o al cellulare, vuol dire che si sono... bevuti il cervello! Fanno collezione di notizie, ma non sanno perché sono collegabili tra di loro. Il sistema informativo deve essere funzionale perché quando tra influsso informazionale, privacy e impedienza (resistenza) non c'è armonia, c'è un riflesso di defraudamento della privacy nel soggetto e, quando ciò avviene, il soggetto che è il valore primario, non c'è più.

Questo è altamente frustrante per cui si diventa aggressivi e l'aggressività che sale si ritorce verso se stessi e si attiva un processo di annientamento di sé.

Come mai gli uomini si fanno così male? Chi riesce ancora a parlare con i propri familiari e gli amici? Oggi questo processo di comunicazione è venuto a mancare ed è uno dei problemi fondamentali dell'uomo contemporaneo.

Bisogna scendere in se stessi, cogliere la propria identità, manifestarla con autenticità, e scoprire l'alterità, cioè mettersi in relazione con gli altri. Quale struttura, oggi, aiuta l'uomo a fare questo? Se una famiglia non avesse problemi economici, per esempio, forse avrebbe più tempo per parlare... Ma noi subiamo tutto senza accorgerci della nostra dignità calpestata.

Come mai il pedaggio delle tangenziali (ne sono tante a Napoli) è così aumentato? Tutto passa sulla pelle delle persone perché queste lo consentono. Il risveglio non riguarda il singolo soltanto perché uno da solo non può cambiare niente. Ma se si parla con gli altri e ci si accorge di quello che può avvenire dentro e fuori ciascuno, le cose possono cambiare.

Come mai voi tutti siete qua stasera piuttosto che altrove? E' importante capire come mai queste sedi di riflessione per un risveglio stanno diventando una necessità di molti che sono più sensibili perché l'addormentamento è ormai diffuso.

La morfinizzazione (anche in ospedale) è tutta programmata perché il sistema sanitario in Italia è un problema economico in quanto si prevede che la vita si allunghi sempre più, per cui ci sarà una popolazione di vecchi se mancherà il flusso delle generazioni nuove. Vi rendete conto, allora, che ci troviamo di fronte ad una società che se non avrà una prospettiva aperta, non saprà più dove andare.

Se qualcuno di voi ha colto questo discorso, lo traduca in concreta efficienza oltre che a riservarlo alla formazione personale che è fondamentale perché è il baluardo essenziale al compressore che ci passa addosso e livella ogni anelito, ogni prospettiva... Questa massificazione è il massimo danno per cui finiamo anche noi per mangiarci vicendevolmente.

E a proposito di controllo sulle persone, so di un uomo che nel giro di un'ora perse 5.000 euro al casinò di Venezia e, appena tornato a Napoli, ricevette una telefonata da un'agenzia che gli offriva un prestito. Sotto la porta di casa, poi, trovò un dépliant che gli illustrava come ottenere un prestito agevolato...

Adesso c'è un biglietto ferroviario nominativo che richiede anche la data di nascita!...

Il peggio non finisce mai, ma c'è anche il meglio. Ognuno ha l'opportunità di aprire gli occhi e vedere i colori mentre se li tiene chiusi, vede il buio.

Ma non si rischia l'isolamento se comunicando agli altri queste cose non si viene capiti?

L'isolamento richiama l'isonomia che anticipa la democrazia. Solo se c'è l'isolamento c'è la possibilità dell'isonomia e, quindi, della democrazia e la possibilità della comunità. Altrimenti c'è una struttura piramidale, verticistica. La parola "isonomia" significa "legge uguale per tutti", premessa della democrazia che è una relazione sociale in cui ciascuno ha diritto al rispetto della propria dignità unica ed irrepetibile con tutta la ricchezza dei sogni, della creatività, del piacere e dell'esperienza che si fa di volta in volta. E l'esperienza è personale e ciascuno può comunicarla all'altro (cioè trasgredirla) e arricchirsi dell'esperienza dell'altro per cui nel dialogo c'è un arricchimento reciproco permanente. Il dialogo è vivo. Se non è vivo, è un'informazione, è una sollecitazione, ma non è un dialogo.

Il dialogo si costruisce sulla relazione emozionale, sulla partecipazione personale. Il dialogo non lo si può solo "sentire", né la modalità è trascrivibile.

Il dialogo, nella sua esistenza, avviene... come avviene. Nella sua essenza, invece, richiede che ci sia un trasferimento di contenuto quanto più vicino a quello che lo sta vivendo. Il che significa che noi dialoghiamo raramente, mentre parliamo e informiamo frequentemente perché il dialogo comporta una dimensione amatoria in quanto si regala la propria realtà all'altro e si inserisce l'altro in sé con la sua alterità, non pretendendo modifiche.

Ognuno di noi è un ermeneuta (da Ermes, il messaggero degli dei) indipendentemente da ciò che dice. Essere ermeneuta vuol dire cogliere il messaggio. Uno che non parla vuol dire che non vuole parlare e se parla, dice delle parole e non delle altre: ha fatto una scelta.

Quindi, quando parliamo, dobbiamo cercare di capire se riusciamo a dire agli altri quello che  profondamente corrisponde al "mettersi in dì", cioè alla luce del sole.

Quando una persona coglie profondamente il suo essere, si rende conto che esso confligge solo con il non essere e chi è e sa di essere sa che il non essere... non è. Quindi, nel suo orizzonte ha una luce che è quella di essere nella profondità dell'essere.

Se c'è questa prospettiva e questa dimensione esperienziale, non può aver paura di niente e di nessuno e questo mette in essere la libertà totale della persona.

Ricordate quando Gesù Cristo dice: "Distruggete questo tempio ed in tre giorni lo riedificherò" (Gv 2,19) o quando parla a Ponzio Pilato... Cioè, quando la persona ha preso consapevolezza che pensa e pensa che sta pensando proprio mentre pensa, sa che quest'atto riflesso è lo specifico dell'uomo. Per questo motivo, l'uomo può essere creativo, cioè può avere un ideale, una progettualità, una programmazione, un'attuazione, una verifica, solamente se se ne rende conto. Se, invece, fugge da sé, e diventa un esecutivo come gli è stato inculcato con la catena di montaggio dell'industrializzazione, non pensa più a quello che vuole fare e a quello che fa, ma a quello che gli è stato detto di fare.

Quando per generazioni si verifica questo sistema, è chiaro che la persona ha perso la consapevolezza e l'esperienza di fare. Qui c'entra anche la scuola che deve aiutare il soggetto a prendere consapevolezza della propria originalità. E c'entra anche la famiglia dove ogni figlio ha la sua personalità e richiede che la relazione con i genitori sia personalizzata.

Vedete, allora, quanti spunti ci vogliono per poter cogliere un programma di vita che diventi una possibilità concreta.

Ma se ci sono parti di noi che non riusciamo a rivelare all'altro, è possibile lo stesso avere un rapporto genuino?

La relazione, in quanto tale, non è fissa, ma richiede inevitabilmente la dinamica qualitativa e quantitativa. Se tu riesci a trovare anche solo una persona con la quale puoi cominciare ad esprimerti, puoi comunicare con lei. Le modalità comunicative sono cinque: una è quella aggressiva esplicita o implicita. E' esplicita quando dici all'altro: "Stai zitto! Non capisci niente!". E' implicita quando dici: "Non mi dire che anche tu sei d'accordo con...".

Poi c'è la comunicazione impositiva, la comunicazione passiva che è la più grave e che si verifica soprattutto in famiglia ("Parla tu, ma io non ti ascolto"), la comunicazione assertiva ("Io asserisco la mia posizione e tu asserisci la tua"), la comunicazione prosociale che è la più importante ("Non solo io dico la mia e ti lascio dire la tua, ma ti facilito perché tu possa esprimerti"). Quest'ultima è difficilissima specialmente nella zona meridionale dove siamo poco abituati all'ascolto e invasivi. Le persone, cioè, in genere parlano tutte insieme perché c'è il bisogno di comunicare, ma finiscono col non comunicare niente.

Però è anche vero che la relazione si può ampliare quantitativamente. Se nell'arco della propria esistenza si riesce a relazionarsi con almeno una dozzina di persone, va molto meglio. Quando una relazione è autentica, anche a distanza di decenni di separazione, si ripristina rapidamente.

Capita pure di intendersi con persone sconosciute, incontrate per caso perché, a pelle, avvertiamo simpatia verso una determinata persona con la quale riusciamo a comunicare facilmente...

 

 

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